Pronti per partire? Allora in marcia per la “Casa di Emmaus”...ehm, ma dov’e’? Maurizio lo sa: ed ecco che, dopo aver sbagliato ingresso, siamo arrivati in questo “strano posto”.

Abbiamo atteso qualche minuto per poi essere subito accolti dal nostro “fratello” Galiano : un prete strano, ma ricco di disponibilità e se si può dire, anche fantasia.

 

Senza neanche sapere i nostri nomi, ma chiamandoci fratelli o sorelle, ha da subito iniziato a raccontarci la sua curiosa scelta di vita finchè, incuriosito dalla nostra provenienza, si è fermato per chiederci quali fossero i nostri nomi per vedere se conosceva qualcuno della nostra famiglia.

 

L’obbiettivo di don Galiano è quello di dare speranza a chi non ne ha, riutilizzare quello che la gente comune butta via, dare una nuova vita alle persone “scartate” dalla società. Infatti, oltre a raccattare oggetti che qualcuno non usa più per distribuirli a chi non se li può permettere,  “raccoglie” quelle persone che nessuno accetta, come per esempio alcolisti, donando loro una nuova speranza, una nuova opportunità, un nuovo punto da cui ricominciare in modo positivo la loro vita.

 

Come si fa tutto questo?  Bisogna  “essere feriti” per poter prima di tutto guarire e per poi dare agli altri la cura.  Quando si riesce a superare una difficoltà bisogna “alzarsi e fare azione” aiutando chi si trova nella situazione in cui eravamo noi. Azione Cattolica infatti non vuol dire solo stare a pens are quali sono i problemi e studiarli. Fare Azione Cattolica vuol dire porgere una mano a chi è solo ed aiutare ad alzarsi a chi non si regge in piedi.

 

Un grazie a don Galiano per averci mostrato un nuovo punto di vista per osservare (ed aiutare) il mondo che ci circonda.

You have no rights to post comments